Attacco suicida

Gli attentati dell'11 settembre 2001 sono classificabili come attacchi suicidi

Un attacco suicida consiste nell'uccisione di uno o più bersagli tramite la prevista morte dell'attentatore. Normalmente questa tecnica viene utilizzata nel terrorismo e in ambito militare (come ad esempio i kamikaze giapponesi nella seconda guerra mondiale).

Tra le tecniche più diffuse si trovano il dirottamento di vari veicoli (tra cui automobili, autocarri e aerei) e la cintura esplosiva.

L'attacco suicida non va confuso con il cosiddetto "sacrificio altruistico" (da una definizione di Émile Durkheim), che invece consiste nel suicidio di un individuo per evitare ad esempio di essere catturato o pur di portare a termine una determinata azione, venendo meno perciò la prevedibilità della morte, caratteristica degli attacchi suicidi. Un esempio fu la morte del militare sabaudo Pietro Micca che preferì farsi coinvolgere dall'esplosione della mina che stava collocando in difesa di Torino (assediata dai francesi) pur di non vanificare la sua azione.


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